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Parlare di creatività è sempre stato un percorso tortuoso. Affascinante…certo, ma tortuoso. Parlare di come essere creativi, invece, è qualcosa di parallelo e forse più fattibile.

I metodi e gli atteggiamenti fanno parte del nostro quotidiano e sono parametri visibili e, in un certo senso, percettibili. La capacità e il coraggio di osare, invece, sono fattori non altrettanto visibili. Piuttosto appartengono a una dimensione nascosta che, se non stimolata correttamente e con una certa frequenza, non genera risultati. Parlo della nostra mente, ovviamente, e più specificamente di quell’emisfero tanto caro all’irrazionalità e a quel senso artistico che in una forma o in un altra dovrebbe più o meno toccare tutti.

Sapere come essere creativi è un vantaggio sempre, anche quando si crede che pensare fuori dal comune non aiuti. E quando scrivo “sempre” parlo della maggior parte dei contesti sociali e professionali che attraversano le nostre vite.

Eccomi qui, dunque. Vorresti essere più creativo/a nell’arte, nel tuo lavoro, nei rapporti sociali o in qualsiasi altra cosa o contesto dove possa servire?

Ho raccolto per te 10 consigli che andrò a dettagliare e che nascono dalla mia personale esperienza, nel lavoro e nella vita. Credo e spero possano tornare utili.

Come essere creativi: i 10 livelli della creatività.

#1 Ignora tutti (o quasi)

Come-essere-creativi_ignora-tutti-o-quasi

Più è originale e funzionale la tua idea e meno proficuo sarà il grado di consulenza che potranno darti altre persone.

Se provi a chiedere ai tuoi amici o ai tuoi familiari come vedono l’idea che hai avuto non sempre riceveai i feedback che ti aspettate, e questo non perché le persone a voi vicine non siano in grado di capire quello che capite voi ma perché non conoscono il mondo che voi avete in testa. Non sto parlando di “confronto”, quello è una santa cosa soprattutto se è costruttivo e stratificante. Parlo di una condivisione di pensieri durante la parte più delicata del processo creativo, vale a dire nel momento esatto in cui sta nascendo l’idea nella nostra testa.

Non provate a forzare la mano se notate che non c’è comprensione da parte dei vostri amici e/o colleghi rispetto all’idea che state formulando, perché non sempre i risultati saranno incoraggianti (ma non sempre saranno drammatici, intendiamoci).

Le buone idee alterano l’equilibrio di potere nelle relazioni,
è per questo che le buone idee all’inizio incontrano sempre resistenza.

Aggiungerei, per chiudere questo punto, che spesso le buone idee si portano dietro un pesante fardello. E’ per questo che

[Tweet “non tante persone hanno buone idee e poche persone sono in grado di gestirle.”] Interamente.

#2 L’idea non deve essere grande. Deve solo cambiare il mondo.

Come-essere-creativi_l'idea-deve-cambiare-il tuo-mondo

Ho provato molte volte nel corso degli anni a fare la differenza quando disegnavo un prodotto oppure quando lavoravo a un progetto di design pubblicitario, ma molto spesso mi risultava difficile. E questo per i motivi più disparati, che vanno dalle richieste atipiche e incongruenti di certi clienti fino alle concorrenze finanziarie sempre più spietate, partorite dai vari sistemi (e regimi) fiscali che si sono susseguiti negli ultimi anni.

Allora ho cominciato a fare dei cambiamenti. Ho iniziato a progettare e produrre i miei lavori con l’intenzione di creare qualcosa che, anche se a volte solo in parte, appartenesse a me e solo a me. Nello stile, nell’idea, nello sviluppo. Ho capito che [Tweet “esprimersi a pieno come freelance dà una sensazione di sovranità nel lavoro”] e avvia al cambiamento a cui ogni creativo dovrebbe aspirare nel corso degli anni.

Ed è così che il mondo esterno ha cominciato a interessarsi a me e ai miei lavori, è in questo modo che la personalizzazione sincera dei progetti ha destato curiosità e nel tempo interesse.

Ho capito che, spesso, l’idea non deve essere grande, piuttosto deve essere tua. Più l’idea è tua e più si è liberi di fare qualcosa di sorprendente. Per sè stessi e per i propri clienti.

E alla fine sempre più clienti finiranno per identificarsi nella tua idea condividendone la creatività. Come essere creativi con gli altri se non si sperimenta prima su sé stessi?

#3 Mettici del tempo.

Fare qualcosa di buono cattura sempre l’attenzione.
Il 90% di ciò che separa le persone di successo da chi lavora superficialmente senza metterci il massimo è riassumibile in tre fattori: tempo, fatica e resistenza.

Se qualcuno nel tuo settore ottiene più successo di te significa, in linea generale, che ha lavorato più sodo di te. Certo, qualcuno dei tuoi concorrenti potrebbe avere maggiore abilità nel promuoversi attraverso interventi di social meda marketing ben costruiti ma credimi questo, alla lunga, è un vantaggio che conta sempre meno.

Avere successo significa avere una lunga strada davanti a sè, ma come si gestisce al meglio?

Non aspettare che inizi la tua giornata di lavoro, a volte devi dedicare del tempo in più al tuo lavoro cominciando prima e terminando dopo il tuo periodo standard. So che questo comporta sacrifici e impegno quotidiani ma può essere determinante e alla lunga ripaga.

Mettici del tempo e fallo per molto tempo. Le cose si trasformeranno. Accade sempre.

Certo, questo significa meno tempo per guardare la TV, surfare su internet, uscire, o qualsiasi altra cosa. Ma a chi importa, giusto?

#4 Ognuno di noi nasce creativo. A ognuno di noi viene data una scatola di colori quando siamo bambini.

Come-essere-creativi_la scatola di colori

Poi arriva la pubertà e i colori pastello vengono sostituiti dai libri di algebra, e c’è una voce dentro di noi che dice “ah come vorrei tornare indietro ai miei colori pastello…”

Ma è così che sono nati i nostri primi pruriti creativi, desiderando un momento specifico e speciale in cui sapevamo come essere creativi.

E da qui, bisogna andare avanti e fare qualcosa. Fare qualcosa di veramente speciale. Fare qualcosa di incredibile che sarà in grado di far esplodere la mente di chi lo vede.
Se si tenta di creare qualcosa solo per soddisfare la tua vista e non l’occhio esigente di un potenziale mercato, allora i tuoi sforzi di produrre qualcosa di buono ed efficace avranno esito negativo. Se invece fai qualcosa di speciale, potente, onesto e quindi vero, allora sì che i tuoi lavori avranno il successo che meritano.

#5 Ignora la paura di sbagliare

Cosa succede a un’ecologia, quando l’intervento di un parassita raggiunge la massa critica?
L’ecologia muore.

Questo è successo e succede da molto tempo in molte aziende. In che modo? Perché queste si sono circondate per anni di pensatori non autonomi, di creativi abbottonati e/o costretti al silenzio delle loro menti.

Se si ragiona come creativi, se si può pensare in modo indipendente, se si può articolare e sviscerare la passione, se si riesce a ignorare la paura di sbagliare, allora la tua azienda ha bisogno di te ora più di quanto non abbia mai fatto prima. Ed ora quell’azienda non può più permettersi di far finta che purtroppo non sia il caso.

#6 Ognuno di noi ha il proprio Monte Everest

Certe cime sono state fatte per essere scalate. Ma non tutte le “cime” sono facili da individuare e da accettare.

E il punto è proprio questo, riconoscere l’esistenza di ostacoli molto più grandi di noi che rendono il nostro cammino professionale complicato, ostile e particolarmente ripido.

Una serie infinita di ostacoli che si distribuiscono lungo una vita lavorativa e che sono sempre lì, pronti a impedirci di liberare pienamente la nostra creatività.

Riconosci il tuo Monte Everest e non lasciare che la sua altezza ti scoraggi e ti blocchi. Piuttosto, non fermarti e vai sempre avanti anche se questo, in certi momenti, può costarti parecchio. Nessuno ha mai detto che sarebbe stato facile e se lo avete sentito in qualche film allora cambiate genere.

Arrivati a questo punto si fa sul serio, di fronte a certe difficoltà non tutti ce la fanno. Fronteggiare ostacoli continuamente ci fa domandare “come essere creativi” in momenti del genere.

Ammettere che il tuo Monte Everest esista è già un ottimo inizio e significa che sei già a metà strada.

#7 Più talento hai, meno sono gli oggetti di scena di cui hai bisogno

Come-essere-creativi-less-is-more

Abraham Lincoln scrisse il discorso di Gettysburg su un pezzo di cancelleria ordinaria che aveva preso in prestito da un amico nella cui casa era alloggiato.
James Joyce ha scritto con una semplice matita e taccuino. Van Gogh dipinse raramente con più di sei colori sulla sua tavolozza.

Più l’artista va avanti nella sua carriera e sempre meno sono gli strumenti di cui ha veramente bisogno e che realmente utilizza. Questo accade sia per la familiarità che ha acquisito con certi strumenti sia perché non c’è nessuna intenzione di impiegare settimane a conoscere approfonditamente nuovi tools e magari nuove tecnologie che, per quanto strabilianti, non lo porterebbero necessariamente a migliorare la qualità del suo lavoro.

Attenzione, questo non è un monito alle nuove tecnologie che spesso possono essere determinanti per esprimere al meglio la nostra creatività ma piuttosto un invito a circondarsi solo di ciò di cui si ha veramente bisogno. Credimi, per fare un buon lavoro non ti serve necessariamente un arsenale ultrapotente di strumenti all’avanguardia.

[Tweet “Quello che ti serve è prima di tutto nella tua mente.”]

Sai qual’è il rischio di avere tanta strumentistica attorno a te, magari al passo con la tecnologia corrente, e allo stesso tempo poca fantasia e uno spazio creativo sempre più ridotto nelle tua mente? La banalità.

#8 Non cercare di distinguerti dalla folla. Evitala del tutto.

Il tuo piano per ottenere il tuo lavoro là fuori deve essere originale come il lavoro stesso, forse anche di più. Il lavoro deve creare un mercato completamente nuovo. Non ha senso cercare di fare la stessa cosa come 250.000 altri giovani di belle speranze, in attesa di un miracolo.
Tutti i modelli di business esistenti sono sbagliati o quasi. Trovane uno nuovo. Se non lo trovi, inventane uno che sia performante. Guardati in giro e analizza i modelli di business esistenti per promuoverti al meglio.

Se non sei capace di reinventarti e seguire le direzioni che prende il mercato allora potresti trovarti in difficoltà.

Riuscire a sorprendere un potenziale cliente o un potenziale datore di lavoro può fare davvero la differenza. Sapere come essere creativi non solo nel lavoro ma anche per il lavoro.

#9 Se accetti il dolore, questo non ti farà più male.

Come-essere-creativi_il sacrificio ripaga

Il dolore nel fare i sacrifici necessari fa male sempre più di quanto si pensi. Lo so. Detto questo, se parliamo di creatività è una delle più incredibili esperienze che si possono avere
nella propria vita lavorativa.

Se si riesce a tirare fuori qualcosa di costruttivo e positivo dal sacrificio, allora sì che ne vale la pena. Grazie a questo risultato si ha modo di imparare insegnamenti preziosi per il nostro miglioramento professionale e non solo. Sapere come essere creativi, superato questo scoglio, diventa molto più semplice.

Non sfruttare questa opportunità quando si presenta (e si presenta fidati), può fare molto più male più di qualsiasi fallimento.

Francamente, a volte credo che sia meglio fare qualcosa basata sul presupposto che non saremo ricompensati, che non riceveremo il riconoscimento che meritiamo, che non varrà il tempo e lo sforzo investito in quel lavoro specifico. Qual’è il vantaggio in tutto ciò? Il lato positivo è che in questo modo non solo ci corazziamo preparandoci per i momenti difficile ma riusciamo nel concreto a capire il sacrificio che abbiamo impiegato nel realizzare un determinato progetto. Viviamo nel profondo l’impegno profuso nel nostro lavoro e ne usciremo sempre vincenti, in un modo o nell’altro.

#10 Traccia sempre una linea rossa

Una delle cose più importanti che una persona creativa deve fare professionalmente, è sapere dove tracciare una linea rossa che separa la propria vita professionale dalla propria vita privata e sociale. Quindi una linea rossa che mette da un lato ciò che si è disposti a fare per il proprio lavoro e dall’altro lato ciò che si vuole salvaguardare nella propria vita privata e sociale.

Questo è importante per diverse ragioni. Innanzitutto l’impegno e il sacrificio che metti nel tuo lavoro non devono ucciderti lentamente ma restano utili e fondamentali solo se col tempo producono i risultati sperati. In secondo luogo, avere una vita privata e mantenere rapporti sociali con chi ci circonda è importante perché ci ricorda di essere vivi. E a questo non devi rinunciare mai.

Vorrei aggiungere, infine, che nella vita privata e nei nostri momenti di socializzazione spesso si trovano ottimi spunti per generare idee che funzionano.

Questo è il mio personale decalogo su come essere creativi, e se sei arrivato fin qui allora ho per te un grazie speciale.

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